Berengo Gardin, Mimmo Jodice,Martin Parr. Ad ogni passaggio a miglior vita di un grande fotografo è quasi imbarazzante quello che si legge sulla grande (grande?) stampa, sui quotidiani, conosciuti anche come "giornaloni" forse per le generose dimensioni comode che facilitano il dover avvolgere il pesce.
Certo si scrive per il grande pubblico.Certamente. Certo lo leggono in pochi,pochissimi. Nessuno più compra i quotidiani, non esistono più nemmeno le edicole che dovrebbero venderli.
Ma la sciatteria e la superficialità con cui si propinano certi articoli rasenta l'imbarazzo. Non si riesce proprio ad alzare il livello, trattando il grande pubblico come un'insieme di quasi analfabeti refrattari a discussioni un tantino più profonde. Eppure il grande pubblico è fatto da una moltitudine di persone. Anche gli scrittori e docenti universitari fanno parte del grande pubblico e magari si chiedono perchè il piccolo mondo della fotografia sia così disarmato in fatto di critica e scrittura. Continua inesorabile un'aura di "amatoriale" che in Italia avvolge il piccolo mondo della fotografia.

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