E' un paradosso, l'Italia è forse il paese che ha più fotofestival di tutta l'Europa e per contro le gallerie di fotografia, almeno quelle professionali con un' identità di tipo aziendale, si contano sulle dita di una mano.
Praticamente ormai ogni città, ogni piccolo centro ha il suo fotofestival ( o photofestival) e poco importa se diretto e prodotto da grandi professionisti e grossi sponsor oppure da qualche circolo fotoamatoriale e autofinanziato con le quote dei soci. La voglia di esporre la fotografia è dirompente e lo si fa anche a costo di rimetterci dalla propria tasca. È certamente un bene per il grande pubblico che può visitare gratuitamente una quantità sterminata di mostre anche se spesso si trova davanti ad un autore che espone solo 2 o 3 foto ( operazione del tutto fallimentare). Tutta questa grande voglia di esporre e andare a vedere le mostre di fotografia si scontra frontalmente e con violenza con il fatto che nessuno compra una fotografia anzi, la maggior parte dei visitatori ignora il fatto che le foto sono in vendita e che gli autori vogliono vendere una loro stampa. Ma non succede, nessuno dei visitatori chiede se le foto sono in vendita e quanto costano, quindi il "Santo Mercato" deve stare da qualche altra parte, nelle gallerie per esempio. Giusto , e allora perché in Italia la galleria di fotografia è merce rarissima?
L'Italia sembra conservare con cura un sistema della fotografia basato tradizionalmente sul dilettantismo. Circoli di provincia, associazioni culturali che, a vario titolo, organizzano mostre, concorsi a premi e letture di portfolio. Tutti epifenomeni che nulla hanno a che vedere con il mercato dell'arte e, ancor di meno, con il mercato della fotografia. Che, in altre parti esiste. I collezionisti, dal canto loro, non hanno una vera ragione per venire in Italia per comprare fotografie, Parigi e Basilea sono a due passi e possono trovare li facilmente qualche autore storico italiano come Ghirri o Giacomelli. La situazione sembra essere in totale stallo e qualche coraggioso tentativo di aprire una galleria di fotografia in un paese dove non esiste una tradizione di comprare fotografie, sembra molto difficile che possa raggiungere un successo sperato.
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