sabato 30 settembre 2023
NFT game over : andare piano parlare poco
E' iniziata l'estinzione di massa. NFT, cioè file spazzatura, rimarranno negli annali come la più grande idiozia d'inizio secolo. All'inizio qualcuno ci ha guadagnato pure. Era solo l'inizio e spesso succede. Poi è arrivata la mandria umana, tutti produttori di NFT, una discarica. Fenomenologia dei tempi moderni dove, come palloncini, epifenomeni virtuali si gonfiano e si sgonfiano con la stessa ebrezza. Con la stessa isterica velocità che la rete chiede.Forse andare piano e parlare poco è la cosa di cui abbiamo più bisogno.
giovedì 28 settembre 2023
At the Seattle Art Book Fair "Sicily" was there.
L'attuale popolarità del fotolibro non è solo una moda passeggera. Dura ormai da più di vent'anni e ha avuto impatti importanti sull'ecosistema della fotografia. Il fenomeno ha anche un'importanza storica, poiché incarna il nuovo volto della fotofilia. Conosco diversi collezionisti, come Manfred Heiting e pochi altri, che hanno smesso di collezionare stampe vintage per concentrarsi interamente sui fotolibri.
Clèment Chèroux ( MOMA- New York)
mercoledì 27 settembre 2023
martedì 26 settembre 2023
lunedì 25 settembre 2023
giovedì 21 settembre 2023
Fotografia : Il grande successo dell'editoria indipendente
"Molti di questi piccoli editori promuovono un approccio sperimentale all'oggetto-libro in termini di arte grafica, stampa o rilegatura.
"Attenzione a ogni dettaglio", "avanguardia", "massima qualità", "sofisticato" sono parole che compaiono frequentemente nelle descrizioni di questi editori. Affermano un livello di competenza che è molto al di sopra degli standard generali dell'editoria".
Clèment Chèroux (MOMA–New York)
giovedì 14 settembre 2023
Fotofestival si, galleria no.
E' un paradosso, l'Italia è forse il paese che ha più fotofestival di tutta l'Europa e per contro le gallerie di fotografia, almeno quelle professionali con un' identità di tipo aziendale, si contano sulle dita di una mano.
Praticamente ormai ogni città, ogni piccolo centro ha il suo fotofestival ( o photofestival) e poco importa se diretto e prodotto da grandi professionisti e grossi sponsor oppure da qualche circolo fotoamatoriale e autofinanziato con le quote dei soci. La voglia di esporre la fotografia è dirompente e lo si fa anche a costo di rimetterci dalla propria tasca. È certamente un bene per il grande pubblico che può visitare gratuitamente una quantità sterminata di mostre anche se spesso si trova davanti ad un autore che espone solo 2 o 3 foto ( operazione del tutto fallimentare). Tutta questa grande voglia di esporre e andare a vedere le mostre di fotografia si scontra frontalmente e con violenza con il fatto che nessuno compra una fotografia anzi, la maggior parte dei visitatori ignora il fatto che le foto sono in vendita e che gli autori vogliono vendere una loro stampa. Ma non succede, nessuno dei visitatori chiede se le foto sono in vendita e quanto costano, quindi il "Santo Mercato" deve stare da qualche altra parte, nelle gallerie per esempio. Giusto , e allora perché in Italia la galleria di fotografia è merce rarissima?
L'Italia sembra conservare con cura un sistema della fotografia basato tradizionalmente sul dilettantismo. Circoli di provincia, associazioni culturali che, a vario titolo, organizzano mostre, concorsi a premi e letture di portfolio. Tutti epifenomeni che nulla hanno a che vedere con il mercato dell'arte e, ancor di meno, con il mercato della fotografia. Che, in altre parti esiste. I collezionisti, dal canto loro, non hanno una vera ragione per venire in Italia per comprare fotografie, Parigi e Basilea sono a due passi e possono trovare li facilmente qualche autore storico italiano come Ghirri o Giacomelli. La situazione sembra essere in totale stallo e qualche coraggioso tentativo di aprire una galleria di fotografia in un paese dove non esiste una tradizione di comprare fotografie, sembra molto difficile che possa raggiungere un successo sperato.